Aleksandr Gel'evič Dugin (in russo: Александр Гельевич Дугин; Mosca, 7 gennaio 1962) è un filosofo, analista politico e stratega russo, noto per le sue posizioni ultranazionaliste, imperialiste ed eurasiatiste. Spesso descritto come "il cervello di Putin" o "il Rasputin di Putin", anche se la portata della sua influenza diretta sul Presidente russo è oggetto di dibattito.
Le sue teorie si basano principalmente sull'idea di un Eurasia, un blocco geopolitico alternativo all'influenza occidentale, guidato dalla Russia. Dugin propugna un'ideologia che mescola elementi tradizionalisti, fascisti e nazionalbolscevichi.
Ideologia: Dugin è il principale ideologo del Neo-Eurasismo, una dottrina geopolitica che sostiene la creazione di un impero eurasiatico che si estenda da Lisbona a Vladivostok. Questo impero, secondo Dugin, dovrebbe opporsi all'influenza degli Stati Uniti e della civiltà occidentale.
Influenza Politica: Sebbene la sua influenza diretta su Putin sia contestata, le idee di Dugin hanno permeato ampi settori dell'élite politica e militare russa. Le sue teorie sulla necessità di proteggere la Russia da influenze esterne e di ristabilire la sua sfera di influenza hanno trovato eco in settori nazionalisti e conservatori.
Quarta Teoria Politica: Dugin è l'autore della Quarta%20Teoria%20Politica, una critica al liberalismo, al comunismo e al fascismo, proponendo un'alternativa basata sui valori tradizionali e sull'identità culturale russa.
Guerra in Ucraina: Dugin è un sostenitore della guerra%20in%20Ucraina e della sua integrazione nella sfera di influenza russa. Ha ripetutamente invocato la necessità di "liberare" l'Ucraina dal controllo occidentale.
Controversie: Le posizioni estremiste di Dugin e il suo sostegno a idee nazionaliste e imperialiste lo hanno reso una figura controversa in Russia e all'estero. È stato accusato di incitare all'odio etnico e di promuovere ideologie pericolose.
La figlia di Dugin, Darya Dugina, anch'essa sostenitrice delle idee del padre e giornalista, è stata uccisa in un attentato dinamitardo nel 2022. L'attentato è stato attribuito dai russi ai servizi segreti ucraini, accusa negata dall'Ucraina.
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